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Il progetto "riduci l'impronta", ideato da Triciclo ed elaborato con: Parrocchia Assunzione di Maria Vergine - Lingotto, associazione Legambiente Metropolitano e associazione Direfareecosolidale, è realizzato in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato Vol.To.

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L'impronta ecologica indica quanta parte delle risorse del pianeta è necessaria a ognuno di noi in base allo stile di vita adottato per soddisfare i consumi e assorbire la produzione di rifiuti. Attualmente i paesi sviluppati stanno consumando molto più di quanto sarebbe necessario per mantenere l'equilibrio tra risorse e consumi nel nostro pianeta. Già adesso noi consumiamo più risorse di quante se ne rigenerano in un anno. Si calcola che 1/4 della popolazione mondiale consuma il 90% delle merci prodotte nel mondo e la gran parte delle risorse naturali terrestri.

L’impronta ecologica è uno degli indicatori più efficaci per valutare le conseguenze dell’azione dell’uomo sugli equilibri ambientali del pianeta e per accertare la sostenibilità o meno dei consumi della popolazione

In realtà però si deve tener conto del fatto che l’impronta ecologica dei paesi industrializzati è enormemente maggiore di quella dei paesi più poveri della Terra. Questi ultimi costituiscono la maggioranza della popolazione terrestre, ma consumano una piccola parte delle risorse naturali del pianeta, inoltre gli stati maggiormente progrediti dal punto di vista tecnologico ed economico, non solo consumano maggioru quantità di risorse procurando danni all’ambiente, ma tendono anche a trasferire nei paesi meno sviluppati i rifiuti maggiormente inquinanti e le attività industriali che per la loro maggiore nocività non sono ammesse dalle leggi che proteggono l’ambiente nei paesi industrializzati o quantomeno sono sottoposte a regole molto restrittive che comportano maggiori costi per rispettare le norme di sicurezza negli stabilimenti. Spesso queste stesse lavorazioni non sono regolamentate nei paesi in via di sviluppo, dove vengono accettate dai governi locali nella speranza di incrementare trasferimenti di ricchezza a loro favore o per dare maggiori occasioni di lavoro per la popolazione. Ciò provoca di frequente delle catastrofi con gravi costi in termini di vite umane e di danni alla salute e alle già precarie condizioni di vita degli abitanti.

Il progetto "riduci l'impronta" mira a far conoscere e praticare stili di vita che contribuiscano a ridurre le impronte ecologica e idrica di ognuno di noi e, conseguentemente, concorrano a diminuire il disequilibrio tra Nord e Sud del Mondo. Gli eventi organizzati propongono riflessioni e azioni pratiche con lo scopo di:

  • stimolare i destinatari a modificare le proprie abitudini di vita, con particolare riferimento a: abbattimento della produzione di rifiuti attraverso pratiche di riduzione, riuso, riciclo, risparmio idrico e energetico, alimentazione sostenibile e sovranità alimentare
  • orientare alla mobilità sostenibile e al turismo responsabile
  • diffondere una informazione corretta sugli effetti derivanti, nel Sud del mondo, da politiche economiche insostenibili dal pianeta, ma anche da scelte di vita poco consapevoli.

Gli obiettivi enunciati verranno perseguiti attraverso momenti di aggregazione durante i quali, con la proiezione di documentari, dibattiti, incontri e azioni collettive, si illustrino o si affrontino concretamente situazioni esemplari quali:

  • conseguenze a livello personale e planetario dell'impiego massiccio dell'olio di palma cui si sono orientate le multinazionali negli ultimi anni. Danni ala salute dei singoli e deforestazione di vaste aree del pianeta, con particolare riferimento al caso dell'Indonesia;
  • conseguenze delle pratiche della pesca globale e della pesca illegale con particolare riferimento al caso di Capo Verde. Gli oceani potranno diventare deserti liquid;
  • conoscenza del principio della sovranità alimentare e della pratica di una alimentazione sostenibile: indicazioni su posibili pratiche personali concrete per ognuno di noi;
  • le nostre tecnologie grondano sangue. Il coltan e gli altri minerali la cui ricerca ed estrazione provocano guerre, massacri e atroci situazioni di sfruttamento di persone di ogni età;
  • riduzione dei rifiuti e lancio della campagna “Non buttare, raccogli” in vista della partecipazione a “Let’s Clean Up Europe” a maggio 2016.
  • Partecipazione alla giornata “Let’s Clean Up Europe” - maggio 2016;
  • partecipazione alla manifestazione Direfarecosolidale che si svolgerà nella piazza della cattedrale di Pinerolo con stand e incontri culturali organizzata dall'omonima associazione. congiuntamente con l'Associazione Direfarecosolidale, organizzerà uno stand informativo allo scopo di illustrare il tema della "Sovranità alimentare" e un workshop sullo stesso argomento

la partecipazione a tutti gli eventi è gratuita

Scarica la locandina e il pieghevole del progetto in formato pdf e contribuisci a diffonderli.