Genere: Documentariolocandina nel ventre di Milano

Anno: 2021

Durata: 60'

Regista: Adamo Mastrangelo, pagina instagram  https://www.instagram.com/adamo.mastrangelo/ 
pagina facebook https://www.facebook.com/adammast8
Alfredo Comito https://reportagedialfredocomito.com/

Produttore: Adamo Mastrangelo e Alfredo Comito

Fotografia: Igor Allegrini.

Interpreti: Mauro Castagna (attore) che attraversa una Milano poco conosciuta per incontrare i vari protagonisti di "un'altra città".

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=TteoXljp6M0

Il Regista
Il documentario è stato un lavoro durato un anno. È frutto dell'incontro tra Adamo Mastrangelo e Alfredo Comito.

Adamo MastrangeloAdamo Mastrangelo è regista e scrittore, ha diretto e co-prodotto il documentario intitolato “Nel ventre di Milano – l’altro volto della città più ricca d’Italia”.

Formazione universitaria scientifica presso la Facoltà di Farmacia e poi politiologica con la Facoltà di Scienze Politiche, sempre all'Università degli Studi di Milano. Ha diretto e co-diretto diversi documentari, tra i più importanti "Nel Ventre di Milano", Sudditalia" (un'inchiesta sulle ragioni che dividono oggi il Nord e il Sud dell'Italia) e "Tukki" (un'intervista "gentile" a Ibrahim, ragazzo che lavora in Italia e ha affrontato il tremendo viaggio che tutti conosciamo dall'Africa all'Europa). Ha ideato e diretto videoclip musicali per artisti e musicisti come Stefano Panunzi, tra cui "I'am!", "The Sea Woman", "A every drop of your love". Ha collaborato con diverse testate giornalistiche nazionali, online e offline, tra cui Il Manifesto con l'intervista a Margherita Hack, La rivista Atman Journal di Lucca https://www.atmanjournal.it/ della  quale è tuttora collaboratore, Il quotidiano la Rinascita ed Edizioni Undergound. Ha scritto un saggio intitolato "Foibe, quello che non si dice" con la casa editrice Lampi. Si diletta anche nello scrivere racconti per bambini e non solo.
Ha pubblicato nel 2009 un breve saggio intitolato “Foibe, ciò che non si dice” per l’editore Lampi.

 


Alfredo Comito è un giornalista e videomaker, che ha raccontato per anni la realtà sociale milanese attraverso la partecipazione ad una web TV.

Alfredo ComitoFormazione universitaria in Economia presso l'Università degli Studi di Messina. Dal 2006 al 2009 ho collaborato con la rivista mensile La Martesana Due occupandosi di temi economici e sociali. Dal 2013 siè dedicato al reportage, al documentario, per meglio indagare la realtà, mostrare le sue contraddizioni, raccontare la società e i suoi cambiamenti.
Fino al 2021 ha seguito come reporter l’attualità sociale e politica, con particolare riguardo al mondo del lavoro, realizzando interviste con personaggi di carattere nazionale e regionale, documentando il conflitto sociale e dando voce ai suoi attori, per la testata giornalistica web Libera.tv (direttore Jacopo Wenier).
Nel 2017 ha diretto il documentario Il ballo del Cammello (storia e luoghi della cultura popolare) sul recupero di una partecipata tradizione popolare che risale alle invasioni saracene nel sud Italia. Nel 2021 ha prodotto e diretto con Adamo Mastrangelo, il film documentario Nel ventre di Milano, una indagine sulla città più ricca d’Italia che mostra il suo volto nascosto, quello dei giovani precari e della speculazione edilizia (gentrificazione) che sta trasformando la metropoli lombarda e sulla quale si è in gran parte basata la sua recente crescita economica.
Nel 2023 ha diretto il film documentario Un sacco di vita, uno spaccato sulla vita e sulle condizioni dei senzatetto che vivono nel centro di Milano attraverso la testimonianza diretta di chi vive per strada e di chi prova ad aiutarli.

Intervista agli autori su Spreaker https://www.spreaker.com/user/14886957/3-milano-difficile-viberci-tra-un-caffe-

Il film
Dicono gli autori: “Nel Ventre di Milano” è un documentario girato in piena pandemia Covid-19 e pubblicato nel 2021. La crescita delle disuguaglianze sociali va di pari passo con il rinnovamento urbano, la gentrificazione e le strategie del mercato immobiliare. In questo documentario abbiamo incontrato le anime della città, le anime che di rado si ritrovano sotto i riflettori. Le abbiamo chiamate intelligenze delle periferie, quelle che si prendono cura della comunità e spesso non ricevono nulla in cambio, se non ulteriore marginalità.
Prodotto da MaCo Produzioni, il documentario è stato scritto e diretto da Adamo Mastrangelo e Alfredo Comito.

Se oggi si pensa a Milano vengono subito alla mente luoghi e parole che fanno parte ormai dell'immaginario collettivo e che sembrano sintetizzare la sua complessa realtà. Il duomo, la Scala, Expo, grattacieli, skyline,Fotogramma del film moda, finanza, lavoro, arte, dinamismo, insomma, la metropoli delle opportunità, la guida economica del Paese, il modello di sviluppo urbanistico e sociale capace sempre di guardare al futuro, di marciare più veloce, di cogliere i cambiamenti anziché subirli, di trasformare in concreto ciò che altrove resta teoria.
Ma dietro queste icone esiste un'altra città, più complessa e articolata rispetto alle parole e alle immagini con cui viene spesso rappresentata, che vive lontano dalle luci del centro, nell'ombra delle periferie, che lavora, produce, che è capace di organizzarsi per superare le difficoltà e le mancanze di un mondo sempre più povero di reti di protezione, di ammortizzatori sociali, di investimenti popolari.
Questa parte della città ci offre un'altra immagine di Milano, compone una narrazione che va ben oltre quella dei luoghi comuni, e ci induce a porci domande e a cercare risposte fuori dai canoni consueti, oltre i termini della cosiddetta crescita economica e al di là delle classifiche sulla qualità della vita delle città.

Fotogramma del filmA quale benessere corrisponde il modello di sviluppo che Milano rappresenta? Cosa significa oggi arrivare a Milano per studiare o per lavorare? È ancora la città che accoglie, integra e consente di realizzare i propri progetti? L'Area Metropolitana di Milano ha registrato il 9% del PIL nazionale nel 2019, prima in Italia e undicesima al mondo, ma come si traduce questo per i suoi cittadini? Come si sta trasformando la metropoli e qual è il costo sociale della sua riprogettazione? Risponde ai bisogni di tutti o rischia di allontanare chi oggi vive nelle periferie?
Il viaggio che il film intraprende nella città metropoli, vuole indagare questi interrogativi e cercare le risposte oltre i numeri che la descrivono, attraverso le testimonianze, le emozioni e il vissuto di chi la fa vivere, svegliare ogni mattina, con l'obbiettivo di catturare le sue diverse sfumature, registrando contraddizioni e punti di forza, al fine di vedere ciò che sta oltre le sue icone, oltre le luci che brillano in superficie, e di aiutarci a riflettere sul suo futuro.

Attraversando a piedi la città, in un contesto difficile quale quello pandemico, si incontrano diversi protagonisti, ognuno a suo modo, di una metropoli che vive e che cambia, che prova a crescere e allo stesso tempoFotogramma del film a resistere. Ognuno di essi racconta qualcosa della città e la osserva da un diverso punto di vista, mettendone in luce forze e debolezze, rendendoci testimoni della propria esperienza.
Accanto ai grandi progetti che interessano la metropoli e alle opere di riqualificazione di vaste aree periferiche, gli autori ne incontrano altri di misura più ridotta, concepiti e realizzati dai suoi cittadini per fini sociali, segno evidente di una partecipazione popolare attiva, che sa rispondere ai propri bisogni, ma che pone in evidenza anche contraddizioni e limiti della metropoli.
Nel film, a un certo punto, un oFotogramma del filmperatore sanitario riassume in modo magistrale quelli che devono essere i criteri di civiltà occidentale: “un tetto, un letto, un gabinetto, un rubinetto e un’assistenza medica” che, anche nella ricca Milano, non sono accessibili e migliaia di persone.

Il documentario vuole, dunque, allargare il perimetro della città, andando oltre quella del turismo e del centro, per offrire uno sguardo sulle persone e sulle periferie, sulle loro difficoltà e sulla loro capacità di affrontarle. Anime diverse di una stessa città, attori attivi della comunità che riflettono sulla città e sul suo modello di sviluppo in un tempo in cui, a causa della pandemia, la città che non si ferma è stata costretta a fermarsi

 

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Triciclo – settembre 2023